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Presentazione del libro “Roviano e il ponte Scutonico” e visita guidata.

14 Giugno 2015 @ 9:00

Presentazione del libro Roviano e il ponte Scutonico. Storia, archeologia, natura lungo il tracciato dell’antica via Valeria, visita guidata alla Sezione archeologica del Museo della Civiltà Contadina (Castello Brancaccio) e all’Area archeologica del ponte.

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Veduta di Ponte Scutonico

Il Ponte Scutonico sorge al XXXVI miglio della via Tiburtina-Valeria in Comune di Roviano, nella media valle dell’Aniene, incastonato in uno splendido scenario naturale. Scavato nel 2000-2012 e attrezzato per la visita nel 2013-2014, si compone di un’unica grande arcata a tutto sesto in blocchi di calcare, inclusa fra due lunghe spalle in muratura che lo fanno assomigliare a un viadotto. Sopra l’arcata si conserva il massiccio lastricato a blocchi poligonali, ai lati invece la strada prosegue pavimentata con ghiaie (glareata). Mentre la via Valeria, da Tibur (Tivoli) all’Adriatico, fu costruita verosimilmente nel 307 a.C. dal censore M. Valerius Maximus all’epoca della conquista del territorio degli Equi e della fondazione della vicina colonia di Carsioli (Carsoli), il ponte risale al 97 d.C. quando l’imperatore Nerva effettuò, come per altre viae publicae nei dintorni di Roma, una generale opera di restauro della strada, ormai divenuta fondamentale arteria di collegamento fra il Lazio e il Sannio. Il restauro di età imperiale è documentato da pietre miliari, alcune delle quali rinvenute presso Roviano e Arsoli.

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Cortile di Castello Brancaccio

Il recente intervento di valorizzazione ha riguardato anche circa un chilometro della strada antica che costituisce oggi un suggestivo “Percorso archeologico-naturalistico”, illustrato da pannelli didattici. Un tratto della sede carrabile, delimitata da muri a blocchi, è stato riportato alla luce presso il luogo della scoperta, nel 1889, del bivio fra la Valeria e la Sublacensis (strada aperta da Nerone per raggiungere la sua villa di Subiaco), accompagnato da miliari del IV sec. d.C. Questi sono stati collocati, secondo la disposizione antica, nel cortile del Castello Brancaccio, ove è stato riprodotto il bivio fra le due strade. La sala attigua è dedicata all’altra grande opera pubblica della valle dell’Aniene: gli acquedotti Anio vetus, Aqua Marcia, Aqua Claudia e Anio novus, che fra il III sec. a.C. e il I d.C., derivando l’acqua dal fiume o captando purissime vene dal bacino sorgentizio fra Roviano, Arsoli e Marano Equo, divennero la principale fonte del rifornimento idrico dell’Urbe. Sono esposti tre cippi inscritti relativi al restauro della Marcia voluto nell’11-4 a.C. dall’imperatore Augusto. Il recupero di alcuni miliari e cippi, che hanno consentito di restituire un raro contesto topografico, si deve al Gruppo Tutela Patrimonio Archeologico della Guardia di Finanza.

Telefono: +39 0774 – 903143 (Comune di Roviano)
Email: rovianocomune@tiscali.it zaccaria.mari@beniculturali.it

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Dettagli

Data:
14 Giugno 2015
Ora:
9:00

Luogo

Roviano
Roviano, 00027 Italia + Google Maps